Riprogettare il maschio: la sfida ecoqueer al Maschiocene

Accademia Unidee e KABUL magazine presentano: "Riprogettare il maschio: la sfida ecoqueer al Maschiocene", un incontro online per indagare i rapporti tra la crisi ambientale e i sistemi dell'Antropocene

Nell’ambito del corso di Arti Visive della nostra accademia e in occasione del Pride Month 2021, Accademia Unidee e KABUL magazine presentano – il 3 giugno alle 19.00 – Riprogettare il maschio: la sfida ecoqueer al Maschiocene, un incontro online per indagare i rapporti tra l’attuale crisi ambientale e i sistemi di oppressione dell’Antropocene.

Con il termine Maschiocene si indica l’epoca del soggetto storicamente egemone, che oggi identifichiamo come protagonista del sistema di sfruttamento e distruzione delle risorse incarnato dal capitalismo globale, e quindi imputabile come principale responsabile della crisi ecologica in atto.

Allo stesso tempo, Maschiocene segna anche il momento storico in cui viene messo in crisi e in discussione uno specifico modello di maschilità, con i suoi simboli e il suo linguaggio di autorappresentazione, e l’affermazione dei soggetti dominati che fino a questo momento sono stati posti al margine.

Dalla storia dell’Antropocene non può infatti restare escluso l’intreccio dei rapporti di dominio che si basano su genere, orientamento sessuale, etnia e classe, e che costituiscono le fondamenta della società che ha determinato il passaggio, per la Terra, dall’Olocene a una nuova epoca contrassegnata da forze antropogeniche che ogni giorno contribuiscono alla devastazione della natura e all’oppressione di altre soggettività umane e non umane.

Maschiocene, tuttavia, non significa distruggere o rifiutare il “maschio”, ma reinventare e riformare la maschilità producendo immaginari alternativi a quelli finora assunti, attraverso un esercizio di opposizione, riformulazione e militanza contro la narrazione egemone e univoca, da cui resti esclusa ogni forma di essenzialismo biologico e di polarizzazione dei generi.

In questo senso, ecofemminismo e queer ecology rappresentano due valide prospettive alleate per la costruzione di un immaginario in cui includere i soggetti finora trascurati e invisibilizzati dalla narrativa dominante.

Ne parleremo con: Aurelio Castro, Marta Palvarini, Veronica Sicari

Aurelio Castro è ricercatore post-doc e professore a contratto all’Università di Bologna, dove studia l’orientamento sessuale, le bisessualità, le narrazioni e le maschilità. Tiene dei corsi sulla riduzione di pregiudizi e disuguaglianze, usando anche il gioco di ruolo. Da attivista queer fa divulgazione e formazione sui suoi temi di ricerca presso enti e associazioni.

Marta Palvarini è co-fondatrice della casa editrice Asterisco Edizioni, autrice del gioco di ruolo “Dura-Lande” e curatrice dell’antologia critica sui sistemi ludici “Fuori dal Dungeon”. Da attivista transfemminista, si concentra sull’analisi dell’intersezione tra culture digitali, cultura pop e questioni di genere.

Veronica Sicari è avvocata presso il Foro di Catania. Ha di recente conseguito il Master in diritto dell’ambiente e gestione del territorio dell’Università degli Studi di Catania. È autrice, tra gli altri, di KABUL magazine. Femminista, interessata alla tutela delle donne e dell’ambiente, collabora con il Centro Antiviolenza di Catania e si occupa prevalentemente di reati endofamiliari, di diritto minorile e degli aspetti civilistici del diritto di famiglia.

Con la partecipazione degli artisti e studenti di Accademia Unidee: Nicholas Ferrara e Annalisa Zegna.

Per seguire l’incontro clicca qui.