Arte e spazio pubblico

Una riflessione sull’arte nello spazio pubblico sul territorio nazionale, mossa dall’indagine sulla interazione tra le premesse teoriche e le pratiche progettuali, a cui partecipa il nostro Michele Cerruti But

Il 24 Gennaio 2022 dalle ore 10:00 alle 18:45 si svolgerà la prima giornata di studi che vedrà la presenza di Michele Cerruti But, nostro docente e coordinatore didattico che terrà un intervento dal titolo Tensioni urbane: ripensare lo spazio pubblico dal punto di vista relazionale.

Arte e Spazio Pubblico è un’iniziativa congiunta della Direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.
È una riflessione sull’arte nello spazio pubblico sul territorio nazionale, mossa dall’indagine sulla interazione, ora armonica ora conflittuale, tra le premesse teoriche e le pratiche progettuali.

Il progetto si articola in momenti – consecutivi e complementari – di studio e ricerca, appuntamenti di formazione e occasioni di disseminazione.
Cinque giornate di studio (quattro giornate a tema e una giornata conclusiva) sono l’occasione per condividere pubblicamente gli esiti delle attività di ricerca avviate e mettere a confronto le differenti professionalità coinvolte sulle diverse criticità fin qui indagate. Non solo interventi frontali da parte dei relatori, ma anche tavoli di lavoro: per ciascuna giornata, una sessione plenaria, aperta all’ascolto e alla partecipazione di tutti, e un successivo tavolo tematico, aperto all’ascolto di tutti ma a una partecipazione più ristretta. La giornata conclusiva offre una sintesi di quanto emerso nelle precedenti quattro giornate attraverso il contributo dei rappresentanti dei tavoli tematici e di altri esperti invitati.

In particolare, durante la giornata che vede impegnato il professore Michele Cerruti But, si tiene un primo momento di plenaria sul concetto di Spazio.
Il dibattito intorno alle strategie di progettazione e alle pratiche artistiche nello spazio pubblico riguarda, da un lato, la ridefinizione dei concetti di uso, gestione e proprietà degli stessi spazi contesi tra pubblico e privato; dall’altro la necessità di ripensare gli interventi di ingaggio con la collettività in chiave relazionale, ecologica, sostenibile, di prossimità, di cura e benessere, affinché l’educazione al patrimonio e la valorizzazione dell’eredità culturale siano base di una risignificazione partecipata di spazi pubblici.
A questo primo momento ne segue un secondo sugli Spazi altri.
Il Tavolo affronta il tema della progettazione per lo spazio pubblico, per la ridefinizione di criteri, metodologie, approcci, strategie con l’obiettivo di definirne le possibilità esistenti ed aprire al potenziale di investimento e di arricchimento di esso, figure e ruoli istituzionali. Parchi, piazze, strade, edifici, quartieri e centri storici di una città richiedono oggi condizioni e modalità di relazione che tengano insieme la complessità urbanistica, architettonica, storica, artistica, monumentale, antropologica presente in uno spazio vissuto dalla collettività, le cui esigenze sono spesso insoddisfatte. L’approccio condiviso e inclusivo, il coinvolgimento della comunità, la partecipazione degli artisti nei processi di place-making territoriale costituiscono un orientamento indifferibile per guidare le pubbliche committenze, ripensare i modelli di governance in grado di colmare lo squilibrio generato da una progettazione verticistica e globalizzata dello spazio. La Convenzione di Faro sancisce il diritto di accedere al patrimonio culturale e di rendere le persone obiettivo prioritario nei processi di produzione culturale, con conseguente cambio di paradigma anche nella progettazione condivisa dello spazio pubblico. Attorno a tali questioni si apre uno scenario in cui è necessario ribaltare vecchi schemi, gerarchie e valori, e riscrivere norme e strumenti di replicabilità su scala, sia per le pubbliche amministrazioni che per i privati. Lo scopo è di contribuire al benessere e alla cura della collettività in rapporto allo spazio abitato o vissuto. Il tema si estende sia alle modalità di risignificazione progettuale e identitaria dello spazio, non in termini funzionalistici, sia al place-management, ovvero alle politiche di gestione e mantenimento degli interventi negli spazi pubblici attraverso opere di conservazione e valorizzazione partecipata.
Chiude questa prima giornata il tavolo sugli Spazi narrativi.
Lo spazio narrativo è la capacità dialettica dell’opera d’arte nello spazio pubblico in relazione alle comunità che la fruiscono. È la possibilità di generare narrazioni alternative e sviluppare nuove visioni. È la chiave per entrare in dialogo con il contesto territoriale e il presente. È il teatro di una più ampia riflessione civica. Il tavolo intende indagare pratiche narrative finalizzate alla (ri)significazione dello spazio pubblico nella sua dimensione territoriale, comunitaria e simbolica e riflettere su possibili criteri per misurarne l’impatto.

Per maggiorni informazioni consultare il programma delle giornate di studio.