Testi, approfondimenti, estratti ed editoriali, uno spaccato dei contenuti che attraversano il mondo di Accademia Unidee
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di: Francesco Monico
Nei primi decenni del ventunesimo secolo l’espressione ‘Capitalismo’ sembra essere sostituita dal termine ‘Tecnica’, avviene quindi uno spostamento filosofico da un lessico marxiano a un lessico heideggeriano
di: Francesca Giro e Gaetano Pagano
I mostri rivelano meccanismi culturali, processi di costruzione dell’identità individuale e collettiva. Il mostruoso è complesso tanto quanto l’umano, ne è in effetti specchio, conseguenza, matrice, parte
di: Mark Fisher
Il termine postcapitalismo implica una vittoria raggiunta attraverso il capitalismo. Non si oppone semplicemente al capitalismo, ma è ciò che succede quando il capitalismo è finito
di: Gabi Scardi
Nella riflessione riguardante l’arte del presente, uno di temi più coinvolgenti, complessi e carichi di implicazioni è il rapporto tra arte e sfera pubblica.
di: Ernst Bloch
Un sogno a occhi aperti è l’arsenale di ogni anticipazione politica, di ogni pre-apparizione artistica, la base e il fondamento della produzione artistica, dell’affetto che qui è all’opera: la speranza
di: Bernard Stiegler
Il lavoro artistico è originariamente impegnato nella questione della sensibilità dell’altro e la questione politica è essenzialmente la questione della relazione all’altro in vista di un sentire insieme
di: Cornelius Castoriadis
La storia è impossibile e inconcepibile al di fuori dell’immaginazione produttiva o creatrice, al di là di ciò che chiamiamo immaginario radicale
di: Andrea Pagnes
È impossibile sottovalutare l’impatto che la tecnologia digitale ha avuto sulle arti performative, le arti in generale e sul come comunicarle, a maggior ragione durante il periodo della pandemia.
di: Timothy Morton
La vera «vita» occupa una zona intermedia abbandonata. Ciò che chiamiamo «vita» è un’esitazione tra due diverse forme di morte: la macchinazione cieca e la completa inesistenza.
di: Vittorio Giacopini
La fine delle grandi visioni politiche, delle Utopie, è andata di pari passo ad un più estremo «cambiamento negli individui». Si è aperta una stagione del tutto inedita: il tempo del «narcisismo» dell'io minimo
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