di: andrea calciati
A Gennaio, gli studenti dell’Accademia sono stati a Parigi per visitare “Nouvelle Perspective“: la mostra di Galleria Continua che presenta la nuova personale di Michelangelo Pistoletto e insieme illustra la storia e le tante attività di Cittadellarte.
Un viaggio didattico, reso possibile grazie alla generosità di Pistoletto stesso e sua moglie Maria, che ha concesso agli studenti l’opportunità di assistere sia alla mostra in Galleria Continua che a quella dedicata all’Arte Povera, in contemporanea alla Bourse de Commerce – Pinault Collection.
Osservare dal vivo come l’arte si apre al suo pubblico, in un contesto reale come quello di Galleria, è un’opportunità tanto unica quanto soggettiva, per cui preferiamo lasciare la parola direttamente ai commenti di alcuni degli studenti (molti di questi sono diretti ringraziamenti a Maria e Michelangelo Pistoletto per aver reso possibile tutto questo)
Martina Salvemini (1° anno, Moda) La gita è stata molto interessante e significativa. Avere le possibilità di visitare tre città in tre giorni diversi non è da poco ed è stato molto stimolante. La mostra alla Galleria Continua è stata interessante, anche il contesto e la disposizione delle opere mi sono piaciute. Mi è piaciuto vedere come lo spettatore può interagire con l’opera in infiniti modi diversi che non si possono replicare. Anche il confronto tra Picasso, Fontana e Pistoletto era interessante. Forse a volte diventa più un occasione per scattare una foto e metterla sui social invece che ammirare davvero l’arte e gli specchi amplificano questo fenomeno. Ringrazio infinitamente per l’opportunità.”
Sara Rognoni (3° anno, Moda) Prima di tutto volevo ringraziarvi, non capita tutti i giorni un’esperienza del genere. Purtroppo, a causa del lavoro, non ho sempre opportunità di partecipare a eventi o “gite”, ecc. Per fortuna, questa volta, per Parigi, mi è andata bene! Sono stata fortunata. È stata un’esperienza meravigliosa, un imparare cose nuove ogni giorno e ne sono davvero grata. Le visite sono state molto coinvolgenti. La Galleria Continua è stata super interessante e la guida era veramente gentile; è riuscita a spiegarci tutto molto bene senza cadere nel noioso o nel banale. Anche la mostra a Parigi, alla Bourse, è stata bellissima. Appena entrata, mi sono sentita come se mi fossi estraniata da tutto il resto, non c’era altro che arte. Mi capita spesso alle mostre, mi sento come se il mio cuore si calmasse e rallentasse nel silenzio. In generale, è stato un viaggio che non dimenticherò. Ogni volta questa scuola, questa realtà, riesce a farmi sentire a casa. Sono molto grata di aver avuto questa possibilità anche per un fattore personale. Spesso mi capita di avere difficoltà nell’allontanarmi dalla mia zona di comfort, come se questo mi portasse a perdere il controllo della mia testa, ma stavolta ho stretto i denti e mi sono detta: “Sara, non perderti questa opportunità, per favore, vivi!” E posso dire di aver fatto bene! Arrivata a questo punto, non saprei cos’altro dire se non: grazie. Spero di poter rivivere tutto ciò di nuovo
Justine Sicolo (1° anno, Arte) L’esperienza a Parigi è stata fantastica!
È stato bellissimo avere la possibilità di ammirare la Galleria Continua e La Bourse, ammirare i lavori, le opere, vedere persone nuove, diverse, luoghi ricchi di stimoli per la propria mente al fine di creare sempre qualcosa di nuovo, di innovativo!
L’unica cosa che avrei preferito è quella riguardo alle tempistiche… avrei davvero apprezzato avere più tempo per poter ammirare più dettagli, capire e imparare più cose… senza fretta, perché, a mio parere, da quello che sto capendo grazie all’Accademia, l’arte deve avere il suo tempo e il suo spazio.
Luisa Mertina (laureata 2024, moda) Il viaggio a Parigi-Lione-Ginevra è stato vario ed estremamente interessante: il gruppo degli studenti si è unito e ha vissuto tanti momenti di condivisione, da quelli più quotidiani a quelli più straordinari: visitare Galleria Continua è stato come sentirsi a casa, sono stati molto accoglienti e abbiamo fatto un nuovo viaggio tra le opere (alcune mai viste prima dal vivo) del maestro, comprendendo la rilevanza della sua ricerca dagli anni sessanta ad oggi, e la stima che l’Europa e il mondo hanno della Fondazione. Anche la collezione Pinault è stata incredibile, amo particolarmente l’arte povera, e devo dire che gli spazi e la curatela di questa mostra sono stati sbalorditivi, non mi aspettavo un’esperienza cosi emozionante e coinvolgente. Il viaggio in generale è stato leggero e piacevole, sicuramente una bellissima esperienza per professori e studenti, e siamo tutti immensamente grati, grazie davvero.
Alvaro Werner (2° anno, Moda) Cara Maria, Voglio ringraziarti di cuore per l’opportunità di aver vissuto questa esperienza con l’Accademia e la Fondazione. È stato un viaggio profondamente arricchente, non solo come studente, ma anche come professionista e, soprattutto, come essere umano. Scoprire più a fondo l’arte di Michelangelo Pistoletto, sia alla Galerie Continua a Parigi che alla Bourse, dove le sue opere parlano con forza di trasformazione e responsabilità sociale, è stato ispirante. Ma il momento più toccante è stato vedere il Terzo Paradiso alle Nazioni Unite a Ginevra—un simbolo potente dell’equilibrio tra natura, umanità e tecnologia, e della capacità dell’arte di guidare il cambiamento verso un mondo più sostenibile e consapevole. Grazie per questa esperienza indimenticabile!”
Melek Bacha (2° anno, Moda) Il viaggio che abbiamo fatto è stata una delle esperienze più belle ed emozionanti degli ultimi tempi. Vedere l’arte contemporanea dal vivo è una delle mie passioni più grandi e poterla contemplare e osservare così da vicino è stato davvero straordinario. Sono immensamente grata per questa opportunità che ho avuto, che mi ha permesso non solo di scoprire luoghi meravigliosi, ma anche di condividere questi momenti unici con i miei compagni di corso. Ci siamo divertiti tantissimo e abbiamo creato ricordi indimenticabili che saranno sempre utili e significativi per il nostro percorso. Ogni posto che abbiamo visitato mi ha ispirato profondamente, arricchendo il mio spirito e la mia visione dell’arte.
Martina Bono (3° anno, Moda) Credo di parlare a nome di tuttə nel dire che siamo molto gratə dell’opportunità che ci è stata concessa grazie alla dolcezza e generosità di Maria. È stato tutto magnifico, ma La parte del viaggio che ho sicuramente preferito è stata quella parigina, che mi ha permesso di salutare la mia amata città, e poi, proprio lì ho avuto la possibilità di ampliare la mia conoscenza nei confronti di Michelangelo pistoletto, che per me non è solo fonte di ispirazione in quanto aspirante artista per la sostenibilità sociale, ma è anche casa e motivo di grande orgoglio. Fun fact: durante il viaggio mi è stato consigliato da Cecilia un podcast che raccontava proprio della storia di Maria Pioppi e di Michelangelo Pistoletto e di come si sono conosciuti, il che ha reso il tutto ancora più personale e coinvolgente.
Melina Uchoa (3°anno, Moda) Il viaggio a Parigi ha rappresentato una grande svolta per me. Le dimensioni dell’opera di Pistoletto si sono moltiplicate, aprendo diversi universi dentro di me, che mi hanno invitato a riflettere sull’importanza e la preziosità di immergersi completamente nell’universo di un artista che ha tanto da dire al mondo. L’opera di Michelangelo va oltre la mera natura figurativa di uno specchio, comprendendo anche l’azione e la reazione, la creazione di una terza dimensione che si riflette nel mondo e invita lo spettatore a essere una figura attiva. La natura stessa del discorso delle opere di Pistoletto, che pone lo spettatore come parte di un tutto, è l’estensione di tutto ciò che l’artista ha costruito e continua a costruire in vita, al di là delle sue opere: l’empowerment del collettivo. Come studentessa dell’Accademia Unidee e residente di Cittadellarte da quasi due anni, ho vissuto e respirato un universo che fino ad allora consideravo utopico. Provenivo da una realtà parallela chiamata Brasile e sono atterrata in quello che oggi chiamo presente e futuro. La sete di evoluzione e rivoluzione è diventata ancora più evidente. La visita alla mostra alla Galleria Continua e, successivamente, alla Bourse de Commerce, è stata un invito a incastrare i pezzi finali di un puzzle chiamato Michelangelo Pistoletto. Vivere e assistere a tutto ciò in una città che è stata epicentro di grandi idee, movimenti e rivoluzioni, è stata la concretizzazione e la sintesi del fatto che l’arte può salvare il mondo.”
Edoardo Gino (1° anno, Arte) Corre l’anno 2025, verso dove ancora non si sa, ed ecco vede al suo primo mese una sparuta compagnia di studenti e docenti d’arte valicare le grandi montagne, attraversare, in pullman, le gelate distese dell’Europa centrale, da Biella a Parigi passando per Lione e Ginevra. Obiettivo del viaggio, tre giorni andata e ritorno, è di visitare la Galleria Continua di Parigi, che al nome mi ricorda un po’ il Laboratorio Permanente, solo più noiosa. Attenzione, cari lettori, qui occorre subito un distinguo: per quanto irriverente non sono irriconoscente, ed anzi, sinceramente grato a Maria e Michelangelo Pistoletto non solo per l’allegra gita ma per tutto quello che hanno portato nel mondo, mi risolvo in contropartita a porger loro e voi in ossequio un poco di quel materiale intellettuale che i Maestri canuti vedono arrivar così poco sovente, ovvero, la franchezza. – Infatti nelle lunghe ore sull’automezzo a motore francamente pensavo, guardando il paesaggio monotono, le sterili, interminabili distese di monoculture e pale eoliche, le salite, le discese, i confini, i caselli e i castelli, francamente pensavo, mentre la colonna vertebrale mi si piegava inesorabilmente conformandosi alla forma del sedile pensavo, poi pur godendo allo stare in quel clima studentesco di gioviale, scherzosa e spensierata euforia tipica di chi ha vinto al bingo, segretamente continuavo a pensare, linee trasversali e piani informi di pensiero mi corrugavano la fronte, oziosi e pungenti, e certo non m’azzarderei ad esprimerli in un enunciato pubblico se non fosse stato reiteratamente richiesto, ed essendo così invece stato lo formulo con tanto di doppio avversativo: “Ma se Michelangelo Pistoletto voleva farci capire qualcosa della sua arte, ma non poteva parlarcene di persona cinque minuti?”
Invece no; arrivati a Parigi sballottati e un po’ storditi ma comunque tutti contenti, salutiamo l’eroico autista in zona Gare du Nord, e dopo un sontuoso pasto a Place de la Republique – nella memoria rimangono la sfilza di biglietti della metro, le pareti in legno del locale finemente cesellate con raffigurazioni di vita rurale, il discorso del compleanno e i compagni di merende, e poi le champignons, la burguignone, le tortellons, e il vino, bianco, rosso e rosé -eccoci giungere a passo rapido alla meta, la Galleria Continua. Come in un sogno, nel torpore mentale della faticosa digestione, ci si para davanti quanto mai ci saremmo aspettati: un grande modellino dell’accademia di Biella, città dell’arte, luogo di partenza e ritorno, proprio lì nella capital. Una quasi-epifania sottratta sul nascere, perché il tempo è poco, dobbiamo vedere tutto e poi andare alla Borsa, e consegnati alla pur piacevole guida ci si propina un’imponente carrellata di opere ed intenzioni.
Niente da fare, qui trasuda da ogni lettera il mio poco amore per le Gallerie; eufemismo, perché in verità io, le Istituzioni Museali tutte, le detesto. Così è: considero il Mondo dell’Arte come ci si presenta oggidì, quel sistema di istituzioni e professionismi impeccabilmente formalizzato da Arthur Danto, come uno dei cancri della società occidentale, apice dell’ idiocrazia e supplizio del creatore, e vi contrappongo piuttosto la visione di Kandinsky, o di Koestler.; e se tale giudizio vi sembrano troppo severo, romantico, affettato o incoerente, liberi di sorvolarlo agevolmente come l’espressione emotiva d’un giovane disadattato e confuso. La verità se ne sta tra le stelle più lontane, e i quadri specchianti riflettono muri bianchi, luci al neon e persone col telefono in mano: temporanea cattura, perdurato oblio. Io penso si possa fare meglio di così, penso che l’Arte sia realmente un Potere dell’Umano, che le Opere possano e debbano staccarsi dall’artefice (finita la fase delle maiuscole), agire da veicoli semantici, trasportare l’uno verso l’altro e poi altrove in una sincope di Stendhal permanente, e non basta aprire una caffetteria nel museo e venderci olio e biscotti al burro. Comunque poteva andare anche molto peggio; purtroppo il peggio c’è e c’è stato, ed è stata l’esposizione alla Borsa: se perlomeno nella galleria continua ci si prova, qui era davvero l’apoteosi de l’art pour bourgeoise. Stanza dopo stanza andavano in scena tutti i cliché e i meccanismi della spettacolarizzazione di massa dell’arte: feticizzazione del nome e alienazione dell’artista, separato postmortem dalla comunione dell’umanità in un olimpo asettico di teche e transenne, disinnesco completo dell’opera da ogni possibilità di fruizione fisica o mentale divergente dalla linea tracciata… il tutto reso ancora più amaro dall’oggetto dell’esposizione: l’arte povera. Non continuo oltre per non sembrare marxista. Persi perfino, lasciato incautamente incustodito in un anfratto tra due colonne per evitare i metal-detector della sicurezza, il mio inseparabile coltellino da burro, avvenimento d’indicibile tristezza. Ma questa è un’atra storia, e tant’è, avendo spero il mio pensiero chiaramente espresso; chiudo ringraziando ancora tutti, per tutta l’esperienza nel complesso, per tutti i momenti di intensità che si sono accesi nel mezzo e a lato del programma, e per tutt coloro che li hanno condivisi.
Auspicando una prossima gita
Gabriel (3° anno, arte). Volevo ringraziare moltissimo il Maestro Michelangelo Pistoletto, e Maria, per questa bellissima opportunità che ci hanno dato di poter andare a Parigi e visitare la Galleria Continua, con l’esposizione del Maestro e anche quella della Bourse, dove si è potuto ammirare un insieme di altre opere che apparivano come “dialogare tra di loro”. La mostra alla Galleria Continua mi ha colpito molto, con le opere specchianti nelle quali ci si può riflettere all’interno, tutti insieme, sono
rimasto molto colpito dai quadri specchianti della serie “color and light” con il fondo colorato, mi hanno lasciato molta serenità e felicità dai colori luminosi, i giochi dei riflessi dati anche dai quadri specchianti che si riflettono l’uno nell’altro è come sempre molto bello e spesso ci si può anche fermare all’interno di una particolare scena e “giocare” con il proprio riflesso e vedere che la combinazione di più specchi crea l’effetto dell’infinito. Ringrazio di cuore il Maestro Michelangelo e Maria, per questa incredibile opportunità che hanno dato a noi studenti, grazie mille.
Francesca Acquadro (3° anno, Moda) Carissimi Maria e Michelangelo, desidero esprimervi la mia più sincera gratitudine per la meravigliosa opportunità ed esperienza straordinaria che mi avete offerto con il viaggio a Parigi.
Mi chiamo Francesca e frequento Cittadellarte da quasi dieci anni, inizialmente come lavoratrice nel reparto di moda sostenibile, poi come collaboratrice e organizzatrice del mercatino di Natale dedicato all’artigianato locale , e oggi come studentessa. Un percorso forse insolito, ma che ha arricchito profondamente la mia crescita personale e professionale. La visita a Galleria Continuaè stata un’esperienza emozionante. Mi sono ritrovata immersa in un contesto che rispecchia perfettamente quello in cui credo,vivo e che spero di poter portare avanti nel mio futuro professionale. Non mi sono mai identificata pienamente come un’artista nel senso tradizionale del termine, ma mi considero un artivatrice e una sognatrice. Osservare un’ esposizione, assistere alla collaborazione attiva di tante persone e comprendere il lavoro svolto negli anni da questo sistema mi ha riempito di entusiasmo. Ho percepito chiaramente il pensiero condiviso di voler trasformare la visione del mondo e contribuire a migliorare la società attraverso l’arte e il buon senso. Questo mi ha dato ulteriore conferma di trovarmi nel posto giusto, pur nella consapevolezza che vi siano sempre margini di crescita e miglioramento nel futuro. Perché di migliorare,e crescere non si smette mai. Ho realizzato quanto siamo costantemente in trasformazione: come individui, come artisti, attivisti o studenti in un accademia di tre anni che il sistema non ha ancora approvato. Ho compreso il valore del lavoro che sta dietro ogni processo creativo e quanto sia fondamentale la forza di volontà, la continuità,costanza,amore e la determinazione nel credere nelle proprie idee,anche quando non ci credeno gli altri. Ogni creazione ha il frutto di un impegno collettivo, in cui l’interazione tra persone di origini ,idee diverse ha qualcosa di ancora piú grande, dove 1 + 1 può davvero fare il numero 3. La forza dell’unione sará il motore di creazione. Ho sempre creduto nella formula della creazione e ho scoperto l’arte povera grazie ai quadri di Michelangelo che mio nonno custodiva nel suo studio. Da bambina amavo osservarmi riflessa in quelle opere, immaginando di far parte di qualcosa che andasse oltre la semplice osservazione, un’ esperienza che mi ha fatto intuire la profonda connessione tra arte e vita. Essere figlia,nipote e poi oggi donna. Credere in qualcosa è essenziale per l’essere umano, e mi considero estremamente fortunata ad aver incontrato un luogo magico come Cittadellarte e la vostra famiglia nel mio percorso.Le mie parole nascono da un sincero sentimento di gratitudine e rispetto, perchè raramente ho conosciuto persone cosí generose nel valorizzare le differenze e nel diffondere pensieri di inclusione e trasformazione. Grazie a questo viaggio, ho avuto l’ opportunitá di approfondire la conoscenza dei miei compagni di accademia e delle persone che lavorano in Fondazione. Scoprire di essere parte di un progetto condiviso,contribuire a portare avanti valori positivi per migliorare la socieà mettendo l’arte al centro è stato per me un momento di grande crescita. Inoltre, non avevo mai avuto occasione di vedere il primo simbolo del Terzo Paradiso realizzato con la sabbia.Osservare così tante opere di arte povera tutte insieme.è stato estremamente formativo poter ammirare le esposizioni di artisti cosí diversi tra loro e riflettere su come la mente, l’immaginazione e l’evoluzione umana riescano sempre a sorprendere. Spero di poter vedere sempre piú arte, piú creazione,condivisione e meno guerra in questo mondo. Mi impegneró personalmente per contribuire, nel mio percorso di vita, a migliorare ciò che mi sarà possibile, e vi porteró sempre nel cuore come prezioso esempio di dedizione e visione di vita.
Spero di incontravi prossimamente e condivide con voi anche delle belle fotografie e video dei due giorni.
Con grande affetto e profonda ammirazione, Francesca
Pubblicato il: 23.02.2025
Articoli, approfondimenti, notizie ed eventi di Accademia Unidee della Fondazione Pistoletto a cura di Marco Liberatore del Gruppo Ippolita