di: Hakim Bey
L’altro giorno ho sentito di un vecchio tizio americano che produce ancora ombrelloni da spiaggia nel suo negozio di Brooklyn, anche se ha affittato il loft all’ultimo piano a un collettivo di artisti. Probabilmente dirige la sua fabbrica senza scrupoli, ma altrettanto probabilmente è l’ultimo artigiano a produrre ombrelloni in America. Gli americani come si deve non si sporcano più le mani nel sarkic,[1] reame decaduto della mera produzione materiale. Gli ombrelloni sono prodotti dai coolies taiwanesi. La produzione alimentare è compito di robot agro-industriali o di pochi hippie e permaculturisti che si barcamenano in un mercato di nicchia di prodotti biologici. Il totale della forza lavoro negli Stati Uniti oggi non arriva allo 0.01% della popolazione. Lo stato di New York nel 1900 era coperto per il 40% di foreste, ora è per il 90% terreno incolto composto da lotti boschivi e fattorie abbandonate. Le aziende agricole della California mandano i loro prodotti in Messico per farli impacchettare mentre a lavorare nei raccolti sono immigrati illegali messicani. Possedere una piccola fattoria è diventato un hobby per ricchi. Il radicalismo agrario è morto perché l’economia agraria è morta, e via dicendo. L’avete già sentito mille volte. La democrazia imprenditoriale è morta perché le piccole aziende sono state schiacciate da Walmart e Amazon. La sinistra della classe lavoratrice e i sindacati sono morti perché le fabbriche si sono spostate all’inferno mentre i soldi andavano in paradiso.
Il capitalismo ha dichiarato la fine della storia nel 1989, cioè la fine del movimento storico del sociale, la dialettica. Il mercato era finalmente libero, nel senso che il denaro è diventato libero di fare ciò che vuole mentre tu sei libero di comprare il prodotto A o il prodotto B. Ma non sei veramente libero di scegliere. Immagina di tenerti un lavoro in America senza possedere un’auto, un computer o un telefono cellulare. Devi comprare: ogni resistenza è futile. Devi indebitarti perché il tuo lavoro (se ne hai uno) non ti rende abbastanza per vivere.
Il capitalismo come schema di Ponzi richiede che il mercato si espanda. Ergo devi prendere soldi in prestito e comprare. Solo i ricchi si possono permettere di non consumare, di essere magri. I poveri americani sono obesi.
Viviamo in un’economia di questo tipo: le persone che un tempo possedevano le fattorie finiscono per pagare tasse spropositate su terreni che non producono introiti, quindi svendono agli speculatori e si trasferiscono in un prefabbricato in Florida.
Le persone che un tempo lavoravano nelle fabbriche di sigari e di biancheria intima femminile nelle capitali di contea ora sono disoccupate croniche perché la produzione è completamente svanita. Se sono fortunati possono fare l’accoglienza clienti da Walmart. I giovani possono andare al college se accettano di indebitarsi per la vita, altrimenti possono friggere hamburger o darsi all’eroina. L’unico commercio che funziona è svendere ciò che rimane delle zone verdi come terreno edificabile per gli esuli delle grandi città. Da queste parti attivismo ambientalista significa proteggere la vista che hai dal balcone di casa da ecomostri, palazzi e opere pubbliche. Non nel mio giardino!
Vattene in Messico! Voglio la mia McMansion,[2] il mio Suv, la mia coscienza ambientale pulita, il mio cibo gourmet a chilometro zero, le mie lezioni di yoga e vaffanculo a te e ai tuoi bisogni, per non parlare dei tuoi desideri!
Simpatizzo con la classe media ecologista che ha deciso di andare a vivere fuori dalle città, che è composta principalmente di artisti e mediatori finanziari in pensione. Cavolo, alcuni di loro sono persino miei amici. Uno di loro potrei persino essere io. Ma almeno non mi prendo in giro pensando che scappare in paradiso mi renda un angelo incorporeo.
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L’economia dell’informazione postfordista viene a sua volta surclassata da una forma ancora più alta di capitalismo predatorio, l’investimento speculativo o, come veniva chiamato un tempo, l’usura.[3] Il capitale finanziario può mangiarsi il capitale produttivo come un hamburger e cacarlo sotto forma di puro profitto.
Perché produrre qualcosa dalla materia quando puoi produrre soldi dal niente? I banchieri creano soldi prestando dieci volte quello che possiedono veramente, quando sono onesti. Se sono davvero avanti prestano cento volte o anche di più, tanto chi li ferma? Ciò che fa felice la General Motors può essere buttato nello scarico del cesso – noi vogliamo ciò che fa felice il denaro in sé. Gli investimenti vengono fatti in un nanosecondo da un computer. Gli esseri umani non sono più parte della transazione, arrivano solo alla fine a raccogliere i profitti. Il denaro genera altro denaro; non serve nessuna ostetrica ad assistere il parto.
Secondo stime conservatrici, c’è in circolazione abbastanza denaro da poter comprare tutto ciò che esiste nel mondo per dieci volte. Altri pensano che ce ne sia di più, molto di più.
Quale logora fabbrica di sigari può competere con un’alchimia del genere? Denaro fiat denaro. Il denaro è la migliore dimostrazione che la magia funziona, è pura immaginazione, sotto forma di credito è pura fede, pure stronzate – eppure è diventato la nostra forma di valore più alta, per non dire l’unica. Io chiamo quest’area grigia dei soldi la numisfera, perché ingloba il mondo come una specie di fenomeno meteorologico maligno.
Chiamo i soldi la Sessualità dei Morti perché sono morti eppure si riproducono. I soldi sono un cancro.
Le officine sataniche non sono scomparse, sono semplicemente diventate un impero invisibile, come il Ku Klux Klan.
Non puoi vederlo perché è andato molto, molto lontano, eppure vive dentro di noi, dentro ciascuno di noi, mentre consumiamo il 70% delle risorse mondiali per ingozzare il 20% della popolazione con cibo spazzatura e robaccia culturale, mentre l’1% possiede l’80% di tutta la ricchezza globale. Chissà cosa fanno con tutti questi soldi, viene da chiedersi. Gli dedicano canzoni d’amore, come Paperone? Ci fanno il bagno dentro?
In questa situazione ogni speranza di riforma diventa un totale nonsenso, per non parlare di ogni discorso utopico. Il neoliberismo, dopo tutto, rappresenta la più alta forma di evoluzione: quindi come potrebbe essere riformato? Ogni tentativo di cambiamento puzza di socialismo, Dio ce ne scampi, quell’ideologia da dinosauri nostalgici degli odiosi vecchi tempi in cui esisteva lo stato sociale, la condivisione, l’assistenza sanitaria gratuita. O peggio ancora, puzza di anarchia.
In ogni caso, chi è che ci governa veramente? Chi potremmo uccidere se volessimo riformare il mondo? Gli avvocati? I banchieri? I politici? Gli scienziati? Gli educatori? La polizia? Già solo questo elenco mostra quanto sciocca sia diventata l’idea della rivoluzione. Milioni di sottoccupati e pagliacci disperati che masticano l’osso aspettando la loro chance di rimpiazzare i Padroni dell’Universo quando muoiono. I francesi hanno dimostrato che il Terrore non funziona: semplicemente, non puoi tagliare abbastanza teste per cambiare la realtà. Non ci sono sufficienti pali della luce e budella di preti per impiccare tutti gli speculatori finanziari. Non sembra probabile che i responsabili di tutto questo ascolteranno le nostre richieste di pace e giustizia e lasceranno il lavoro per andare in Costa Rica a prendere il sole sulla spiaggia mentre “noi” ci occupiamo di riorganizzare la civiltà – non dopo 6000 anni di lotta di classe, egemonia, usura, sacrifici umani (guerra) e schiavitù (pace). E quindi… quindi addio utopia, addio a ogni sogno di una nuova Gerusalemme.
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Ma aspetta un attimo. Il mondo dopo tutto verrà salvato dalla nanotecnologia. Piccole macchine molecolari verranno iniettate negli alberi e nelle rane e nelle rocce e nel tuo flusso sanguigno e persino nel tuo cervello, così nel futuro tutto ciò che dovrai fare sarà pensare a qualcosa da comprare e apparirà di fronte a te. La lampada di Aladino! Basta macchinosi cellulari, ci sarà la telepatia artificiale. E basta incidenti automobilistici, le auto sono già intelligenti e guidano da sole, non bevono mai né prendono droghe.
Tutto sembrerà ecologico perché le officine sataniche saranno virtuali. Saranno dentro di te. Proprio come aveva predetto Stewart Brand nel 1968, il personal computer ci ha permesso di lavorare da casa e possedere toilette compostanti. L’energia nucleare ci salverà dai combustibili fossili e dal riscaldamento globale, le nanotecnologie cureranno l’Alzheimer, il cancro e la schizofrenia.
Fermi tutti. Non abbiamo detto che viviamo già nel futuro?
Vero, non abbiamo tempo libero, la verità è che ne abbiamo meno che nel cazzo di Medioevo, non abbiamo ornitotteri personali o robot che puliscono il pavimento e scrostano il water. Siamo ancora malati e tristi. Ma la storia è arrivata alla fine e quindi questo deve essere il futuro. Nondimeno, forse il futuro stesso ha un futuro, ed è quello il vero paradiso in terra promesso dalla nanotecnologia. Dopo tanto penare ce l’abbiamo fatta. Finalmente!
Recentemente ho sentito che proprio in Messico, tra tutti i posti che esistono al mondo, un gruppo di terroristi ha deciso di emulare Unabomber e minaccia di uccidere… gli scienziati impiegati nelle nanotecnologie. Dicono di essere degli anarchici contro la civiltà e si fanno chiamare Individualisti Tendenti al Selvaggio, o semplicemente Selvaggi. Ammettono che il loro progetto non cambierà il mondo, ma dicono che vogliono vendetta. Immagino che si potrebbe chiamare vendetta preventiva. Ma non agitatevi: finora sono riusciti a uccidere un solo nanotecnologo.
Se il futuro ha un futuro, allora la fine del mondo ha una fine? Qualcuno di noi ancora vivo oggi potrebbe vederla. La Convergenza Armonica. L’apocalisse Maya, che è stata rimandata dal 2012 al 2018. L’armageddon. Il Ragnarök. O forse, peggio di tutti, l’eternità sotto forma di centro commerciale online infinito. Nessuna fine. Nessun rapimento. Solo Facebook e Twitter per sempre.
1. Sarkic, dal greco σάρξ, carne (o hylic, dal greco ὕλη, materia) nello gnosticismo è utilizzato per indicare il livello più basso della natura umana, ovvero il livello materiale, istintivo dell’uomo. [N.d.E.].
2. Modo di dire dispregiativo per indicare i complessi residenziali della classe medio-alta nell’America suburbana. Il riferimento è ovviamente al McDonald’s [N.d.T].
3. In italiano nel testo [N.d.T].
Pubblicato il: 02.10.2023
Articoli, approfondimenti, notizie ed eventi di Accademia Unidee della Fondazione Pistoletto a cura di Marco Liberatore del Gruppo Ippolita