di: andrea calciati
Accademia Unidee / Fondazione Pistoletto
lunedì 28 novembre alle 14.30 – sale auliche
All’interno del corso di Plastica ornamentale: Arte e spazio pubblico secondo anno Corso Triennale in Arti Visive per la Sostenibilità Sociale e Corso Triennale in Moda Sostenibile si tiene la lezione d’autore di Roberto Marchesini all’interno del corso tenuto dall’artista Karin Andersen.
La lezione verterà sull’interpretazione dell’umano attraverso le nuove teorie filosofiche e scientifiche sulla biofilia e relazioni tra essere umano, natura e animale.
Il principio guida è lo shift tra la una tradizione che si esprime attraverso la spogliazione e l’autoesibizione di un umano al centro di tutto e l’odierna visione ibridativa, del cyborg e del teriomorfo, che viceversa mette l’accento sulle “strutture che connettono”, vale a dire sull’emergere del predicato attraverso la relazione e non la disgiunzione.
Il corpo in questa lettura mostra le condivisioni, le continuità, i collegamenti rispetto a ciò che lo circonda, ma soprattutto si fa teatro per accogliere e rendere attive le alterità. Il rapporto con la biosfera, in ottica di biofilia, e con la tecnosfera, come consapevolezza, diventa integrativo e non semplicemente abitativo plasmando l’esperienza di un altrove.
Si tratta di una torsione dell’estetica che non può essere banalizzata in una semplice idea di biofilia, ne nella raffigurazione tematica di entità zoomorfe o tecnomorfe, non si tratta cioè di ripristinare un gabinetto delle meraviglie o un effetto caleidoscopico, ma di rivedere i criteri stessi dell’esperienza estetica e della sua connessione con i significati del mondo umano.
Roberto Marchesini è un etologo che, all’interno della grande tradizione inaugurata da Konrad Lorenz, si è qualificato negli anni come uno dei più interessanti ed eleganti filosofi italiani.Cardine della sua proposta filosofica – riconducibile, seppur con caratteristiche proprie, alla più ampia corrente del Post-human – è lo smascheramento di quell’errore prospettico che pone l’uomo al centro e a misura dei suoi predicati. Già collaboratore dello zoologo-filosofo Giorgio Celli, parte dall’analisi epistemologica della scienza per giungere al porre la domanda del che cosa voglia dire essere umano.
Si occupa di sviluppare l’etologia, quindi la zooantropologia, e approda alle scienze cognitive e a una compiuta antropologia nel senso più ampio, quindi diventando una delle più autorevoli voci nel campo dell’intelligenza artificiale e del post-umanesimo.
Capace di passare con eleganza e maestria dal metodo scientifico al metodo umanistico e distinguendosi in questo tra le menti più interessanti degli ultimi anni, stringe una fruttuosa collaborazione con l’artista italo tedesca Karin Andersen, che con il metodo dell’arte dà forma e visione all’idea di Teriomorfismo.
Questa idea in Marchesini diventa uno degli argomenti più fecondi per parlare di un umano animale, di un mondo fatto di intelletti, percezioni e creature senza distinzione.
Karin Andersen è nata nel 1966 a Burghausen, Germania. Affascinata dall’arte italiana si reca a Bologna per studiare pittura all’Accademia di Belle Arti, fumetto e illustrazione alla Scuola La Nuova Eloisa e stop motion animation alla Cineteca Comunale.
Da oltre due decenni sta sviluppando una ricerca artistica intesa come metodo di indagine creativo-cognitiva che verte sulle interazioni uomo-animale, sulla dialettica natura-cultura, sul concetto di alterità e sul teriomorfismo, trasferendone il significato tradizionale – la divinità che ha aspetto animale – verso una dimensione quotidiana e neutra.
I suoi lavori, realizzati con modalità stilistiche e medium eterogenei (disegno, pittura, scultura, fotografia, elaborazione digitale e video) sono stati esposti a livello internazionale (Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Danimarca, Finlandia, Svezia, Russia, Turchia, USA, Cuba, Cile).
Da sempre accompagna la sua pratica artistica a studi teorici sullo zoomorfismo e, in qualità di relatrice, è stata invitata a convegni, conferenze e workshop.
Ha pubblicato vari articoli su riviste di arte e scienza ed è autrice, con Roberto Marchesini, del libro Animal Appeal, uno studio sul teriomorfismo (2003).
Ha inoltre collaborato alla realizzazione di videoclip musicali come Stranger (con Christian Rainer, 2006) e curato immaginari scenici per spettacoli teatrali, tra i quali Poligraf (regia M. Briarava, Bologna, 2009) e Angelus Novissimus (regia A. Béhar, Montpellier, 2014).
Pubblicato il: 23.11.2022
Articoli, approfondimenti, notizie ed eventi di Accademia Unidee della Fondazione Pistoletto a cura di Marco Liberatore del Gruppo Ippolita